Francesco Totti è stato sbugiardato dall’investigatore privato che durante il corso di una recente intervista non le ha di certo mandare a dire.
Francesco Totti non si è di certo risparmiato nei confronti della sua quasi ex moglie Ilary Blasi, accusandola di aver assunto un investigatore privato per scoprire il suo presunto tradimento con Noemi Bocchi, la nuova compagna.
L’ex Capitano della Roma ha parlato anche di cimici inserite nella sua auto, rivelando di aver scoperto il tutto non molto di recente ma di essere rimasto sorpreso anche dal coinvolgimento di persone a lui vicine che sarebbero state a conoscenza di ogni cosa ma che avrebbero preferito tacere piuttosto che dirgli che cosa stava accadendo alle sua spalle.
Il portale Dagospia, che ha lanciato il tutto rivelando in anteprima l’annuncio della separazione, ha confermato le dichiarazioni di Francesco rivelando che la conduttrice dell’Isola dei Famosi avrebbe assunto Ezio Denti come investigatore privato e quest’ultimo ha voluto fare chiarezza rivelando come sono andate davvero le cose.
Ezio Denti ha rotto il silenzio in merito alle dichiarazioni bomba di Francesco Totti su Ilary Blasi, rivelando che di certo non può confermare di essere o meno l’investigatore di lei in quanto ne va della serietà della sua professione e soprattutto della privacy del cliente ma gli appare assai improbabile che un suo collega si sia fatto scoprire in men che non si dica in quanto il loro lavoro richiede la massima discrezione.
“Faccio fatica a pensare che Francesco Totti possa essersi accorto di un mio collega che piazzava microspie, primo perché sono illegali“ ha esordito l’investigatore privato durante il corso di una recente smentita nel suo coinvolgimento al caso. “Secondo perché sarebbe proprio un incapace a farsi scoprire“ ha subito aggiunto, facendo maggiore chiarezza in merito a questa vicenda.
“Il localizzatore, al contrario, può essere utilizzato come ausilio ai fini investigativi esclusivamente, come prevede la legge, da un professionista incaricato con mandato” ha poi concluso, facendo questa sottile distinzione su cosa può essere fatto e cosa no nell’ambito della sua professione che molto spesso viene purtroppo fraintesa.