Le città sono sempre più ostili alla natura umana, ecco perché si può parlare di Zombie metropolitani.
Il mondo sta diventando un posto ostile agli esseri umani. In particolar modo le grandi metropoli stanno trasformando gli umani in zombie metropilitani, ormai quasi del tutto privati del contatto con la natura, sempre più esposti a malattie e stress.

Le città sono state trascinate dalla modernità, hanno espanso i loro confini andando via via a dimenticare l’importanza del contatto con la natura. In particolar modo, nelle grandi megalopoli moderne, si è completamente perso il senso di comunità cittadina a misura d’uomo.
Le città sono ormai sterili distese di cemento, prive di personalità e umanità. In questo grigiume di palazzi e inquinamento, gli individui, si ritrovano immersi in routine stressanti e ambienti artificiali, che hanno progressivamente perso il loro contatto con la natura. Dei veri e propri zombie metropolitani.
Come una passeggiata nella natura può aiutare il benessere psicofisico
“Non mi aspetto niente di sensato / Da chi l’edera la compra già finta e poi in estate la tiene su un balcone in un vaso”, ha cantato Francesca Michielin, andando a descrivere alla perfezione il controsenso del nostro tempo. Amiamo circondarci di verde e piante, purché finte, così da non doverci perdere troppo tempo. Il bisogno di un contatto con la natura è innato nell’uomo, è atavico. Non stupisce che la scienza abbia evidenziato che anche una breve esposizione a spazi verdi riesce ad apportare benefici immediati al nostro organismo.

Sul Journal of Epidemioly and Community Health è stato pubblicato uno studio nel quale si evidenza la correlazione tra la vicinanza con gli spazi verdi e il benessere mentale. Inoltre, la vicinanza con la natura permette di assumere vitamina D, fondamentale per la salute del sistema immunitario e la riduzione delle infiammazioni. La vitamina D viene sintetizzata principalmente grazie all’esposizione solare, dunque passare più tempo possibile all’aria aperta permette al corpo di assorbirne una quantità adeguata.
In Giappone, non a caso, esiste una pratica chiamata Shinrin-yoku, letteralmente bagno nella foresta. Questa viene utilizzata per migliorare la salute psicofisica delle persone tramite l’immersione nei suoni, nei colori e nei profumi della natura. L’esperienza aiuta ad abbassare i livelli di cortisolo, riduce la pressione sanguigna e rallenta il battito cardiaco, con notevoli effetti positivi su tutto l’organismo.
Ruth Ann Atchley nel 2012 ha poi condotto un esperimento grazie al quale ha dimostrato che trascorrere tempo nella natura migliora la creatività fino al 50%. Mentre un esperimento dell’Università del Michigan ha evidenziato come alcuni giorni immersi nella natura possano migliorare sensibilmente la memoria e la concentrazione.
Insomma, esattamente come accade nei film apocalittici sugli zombie, il modo migliore per evitare il contagio e rifugiarsi nell’immensità incontaminata offerta dalla natura.